CASO DEI DIAMANTI: LA BANCA CONDANNATA A RISARCIRE IL CLIENTE

E’ ormai tristemente noto quanto accaduto a diversi risparmiatori che, tempo addietro, avevano acquistato alcuni diamanti ad un prezzo nettamente superiore rispetto al loro effettivo valore.

Sul punto, iniziano ad esserci le prime pronunce di diversi Tribunali che hanno condannato gli istituti di credito al pagamento della differenza di prezzo.

Il Giudice di Pace di Varallo, con sentenza del 17 novembre 2021, ha accolto la richiesta di risarcimento effettuata da un risparmiatore che, nel 2007, aveva acquistato due diamanti dalla società Intermarket Diamond Business per un totale di circa 10.000,00 euro.

L’acquisto dei diamanti era stato effettuato tramite l’istituto di credito che aveva rappresentato al risparmiatore l’ottimo investimento.

Successivamente, l’AGCM accertava come il prezzo dei diamanti fosse stato palesemente gonfiato; l’istituto di credito, nel caso di specie, eccepiva la propria estraneità all’operazione in questione, sostenendo di aver fatto da mero “intermediario”.

Il Giudice di Pace ha invece riconosciuto la responsabilità della Banca sulla base del fatto che la medesima non solo ha rappresentato al cliente l’ottimo investimento ed ha messo a disposizione il materiale informativo della IDB alla propria clientela, ma ha anche materialmente inoltrato l’ordine di acquisto dei diamanti.

La CTU espletata in corso di causa ha dimostrato come, sulla base dei listini Rapaport, i diamanti acquistati avessero nel 2007 un valore nettamente inferiore rispetto al prezzo di acquisto sostenuto dal risparmiatore: sulla scorta di tali conclusioni, il Giudice di Pace ha pertanto condannato l’Istituto bancario a corrispondere al risparmiatore la differenza tra quanto pagato nel 2007 ed il valore effettivo dei diamanti.