Studio Legale Associato Bertona Rizzello
Corso Roma n. 22
Varallo (Vc) Tel e Fax: 0163/564379
mail: studiolegale@bertonarizzello.it
Cosa fare in caso di licenziamento?
Prima regola: se ritenete che il licenziamento sia ingiusto, illegittimo, inefficace, dovete impugnarlo entro 60 giorni. L'impugnazione è un atto scritto con il quale il lavoratore (anche eventualmente assistito da un sindacato o da un difensore) comunica al datore di lavoro la propria "non accettazione" del licenziamento. Entro 180 giorni dalla impugnazione, dovrete poi procedere con il deposito del ricorso oppure con l'invio del tentativo di conciliazione alla ITL territorialmente competente.
Seconda regola: inoltrate immediatamente domanda all'Inps per percepire la NASPI (una sorta di indennità di disoccupazione).
La domanda può essere inoltrata da voi direttamente (tramite il sito INPS) oppure rivolgendovi ad un patronato.
Ma quando un licenziamento si può ritenere illegittimo?
La casistica è davvero ampia; ma, ad esempio, il licenziamento è senz'altro nullo se avviene per motivi discriminatori per ragioni di razza, religione; oppure, ad esempio, in costanza di malattia. Il licenziamento può avvenire per ragioni oggettive (es. crisi aziendale) oppure soggettive (dettate dal comportamento tenuto dal lavoratore): in quest'ultimo caso, il provvedimento espulsivo è considerato "extrema ratio" e cioè è un provvedimento disciplinare che è applicabile esclusivamente per le violazioni gravi (es: un furto in azienda, una grave discussione sul luogo di lavoro ecc...).
Quali sono le conseguenze di un licenziamento illegittimo?
Le conseguenze sono diverse a seconda della disciplina applicabile: dipende infatti dalla data della Vs. assunzione e dalle dimensioni dell'azienda (a seconda che abbia più o meno di quindici dipendenti).
Per qualsiasi informazione, consulenza, assistenza in merito, contattateci.
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